sábado, 31 de agosto de 2013

Sogno n.56 La fiera delle invenzioni anno 2010


Mi trovavo in una Fiera, detta delle Invenzioni, dove ognuno mostrava la sua invenzione.
Ne avevo due: una valigetta 24 ore anti rubo e una poltrona gonfiabile.
Quando si fu radunata un pó di gente, mostrai la valigetta.
L’aprii, non conteneva nulla; era leggera e morbida.
La mostrai, la feci provare, poi posi nell’interno 10 banconote di 200 euro, il mio orologio, la catenina d’oro che portavo al collo e un mini computer portatile.
Chiusi la valigetta e la posai in terra, dicendo: « Non ti muovere da lì e non ti aprire.»
Poi dissi al pubblico che stava assistendo: « Chi riesce a prendere la valigetta e aprirla, può tenere tutto quello che c’è dentro. »
Si avvicinò un signore, prese la valigetta per la maniglia e cercò di sollevarla, la valigetta rimaneva bloccata a terra, per quanti sforzi facesse.
Mentre altri provavano a sollevarla, mostrai la seconda invenzione.
Avvicinandomi a un signore domandai: « Pensa di riuscire a mettere in tasca questa poltrona? »
Lui vedendo la grandezza della poltrona, anche se gonfiabile, disse di nò, non poteva metterla in tasca della giacca: « Ne è sicuro. E se io le dicessi che può mettersela in tasca, la comprerebbe per 200 euro? »
« Se fosse possibile, ma non ci credo, la comprerei.
Avvicinandomi ad una signora dissi: « Riuscirebbe a mettere questa poltrona nella sua borsa? »
Anche lei dopo aver visto la poltrona, disse di no.
« Ne è sicura, Se le dicessi che può metterla nella borsa, la comprerebbe? »
« Penso di si, ma non ci credo. »
Andai ad una scatola e presi due sacchetti, poi avvicinandomi al signore che avevo fatto la domanda per primo, dissi: « Può mettere questo sacchetto in tasca? »
Lui prese il sacchetto e dopo un pó di sforzo, lo mise dentro la tasca.
Avvicinandomi alla signora, diedi l’altro sacchetto, che mise dentro la borsa.
« Bene, ora ognuno di voi ha la poltrona in tasca e nella borsa. »
« Come è possibile? »
« Vedete, questa poltrona è gonfiata con aria compressa, una volta gonfia, raggiunge questa dimensione. La potete provare, è comoda e si può trasportare ovunque, inoltre è fatta con un materiale che, non si buca. »
Dando uno spillone ad un’altra persona dissi: « Sperimenti a forarla. »
Per tanti sforzi che faceva, lo spillone non entrava, sperimentò con un ago, lo stesso, non entrava nella poltrona.
« Come vedete, è comoda, portatile e durevole. »
Rivolgendomi  al  signore  e  alla  signora  che  avevo  dato il  sacchetto, dissi:
« Come d’accordo, se mi volete dare le 200 euro della poltrona. »
« Un momento, chi mi dice che nel sacchetto c’è una poltrona come quella? »
Feci tirare; dalla tasca e dalla borsa i sacchetti e apertoli, uscì fuori una piccola poltrona e una bomboletta di metallo.
Presa la piccola poltrona del signore, avvitai uno spinotto alla testa della bombola e unii a un tubino che usciva dalla poltrona, una volta aperta la valvola,la piccola poltrona cominciò a gonfiarsi, fino a quando l’aria che stava dentro la bomboletta si esaurì.
Staccai lo spinotto dal tubicino e mi ci misi seduto.
« Avete visto? Una volta gonfia e staccata la bomboletta, l’aria emessa non esce, per causa di una pallina che la stessa aria spinge verso il tubicino. »
« Ora come fare a farla tornare, allo stato di prima? » disse il signore.
« È semplice, basta invertire la posizione della bomboletta. »
Svitai lo spinotto dalla parte superiore della bomboletta, e lo avvitai nella parte posteriore.
Aperta la valvola, la poltrona si sgonfiò, riducendosi alla dimenzione di poter entrare nel sacchetto con la bomboletta e in tasca o nella borsa.
« La bombola, non si scarica mai; perché l’aria che viene emessa nella poltrona, una volta che non serve all’uso, ritorna nella bomboletta. »
Vendetti 10 poltrone gonfiabili.
Tornando alla valigetta che ormai nessuno provava a sollevarla, dissi: « Va bene, ti puoi muovere. » e con un dito la sollevai.
« il segreto stà in un mini chip introdotto nella valigetta. Una volta detto: Non ti muovere, la valigetta non si muove dal luogo dove è lasciata. Ad esempio se lasciata sul sedile posteriore di una macchina, se si dice: Non ti muovere, nessun ladro riuscirebbe a prenderla. Possiamo fare una prova. »
Nello stand c’era posteggiata una macchina Peugeot 206.
Aprii lo sportello posteriore e misi sul sedile, la valigetta. « Stai lì e non ti muovere e non ti aprire. »
Rivolgendomi ai spettatori, dissi: « La proposta vale sempre, chi la riesce a prendere e aprire, può tenere anche il contenuto. »
Mentre alcune persone si accingevano a prenderla, mostrai ai restanti una semplice valigia.
« Anche questa come quella che sta nella macchina, è fatta dello stesso materiale della valigetta che sta nella macchina, dotada di un mini chip. Vi è mai capitato o ne avete sentito parlare di rubo di valigie, specie alle stazioni ferroviarie? »
Ci fu chi disse di si, chi disse di averlo sentito dire.
« Quando una persona deve partire, una volta alla stazione, consulta gli orari dei treni, per farlo (se deve prendere degli appunti, è costretto a lasciare accanto a se la valigia. Quando meno se lo aspetta, arriva il ladro con una falsa valigia, come questa.» e mostrai una grossa valigia a cui mancava il fondo. « Nell’interno erano state costruite delle molle. Quando la falsa valigia veniva posta sull’altra, le molle trattenevano la valigia vera, non lasciandola cadere. Così » infilai la falsa valigia sulla vera e poi sollevai la falsa valigia e mi allontanai di due passi.
« Come avete potuto vedere, il ladro ha rubato la valigia della persona che per vedere gli orari, aveva lasciato, un attimo la valigia. Quando si è accorto che gli avevano rubato la valigia, è corso qua e là in cerca del ladro della sua valigia, non accorgendosi che; la sua valigia stava lì vicino, mascherata da un’altra valigia e lui non la poteva vedere. Così furono inventate, da me e dal mio equipe, queste valigie, tutte fornite di un  piccolo chip. »
Liberando la valigia dalla falsa valigia, la posai sul tavolino e manovrando gli appositi fermi, l’aprii.
Dentro oltre varie riviste, non c’era niente di importante, poi dopo averla chiusa, la posai in terra, dicendo: « Non ti muovere e non ti aprire. »
Chiamando una signora, gli feci fare la parte di chi doveva partire, mettendosi vicino alla valigia.
Dando la valigia falsa ad un signore distinto, gli chiesi se poteva interpretare la parte del ladro.
Avuta l’approvazione, si avvicinò piano piano alla signora e mettendo la falsa valigia sulla valigia della signora, provò a sollevarla, senza riuscirci.
Dopo tanti sforzi, riuscì a liberare la valigia falsa dalla vera.
« È logico che la signora, padrona della valigia, avrebbe chiamato una guardia per fare prendere il ladro, se questo non fosse riuscito a liberare la sua valigia o a fuggire. Queste valigie sono state create, a prova di ladro. »
Andando alla macchina, sganciai il sedile e lo poggiai sul tavolo.
« Non riuscendo a prendere la valigetta, il ladro, ha preso il sedile, ora che fa, una volta al sicuro? Cercherà di aprire la valigetta. »
Facendo leva nelle molle di apertura, non riuscii ad aprire, presi uno scalpetto e un martello e cominciai a colpire la serratura. Niente da fare, la serratura non si apriva, ne si rompeva, preso un coltello ben affilato (di cui mostrai il taglio), cercai di tagliare il coperchio.
Era come passare un coltello su una piastra di metallo.
Messa la valigetta in una apposita scatola di ferro con alcuni vetri antiproiettoli, chiusi lo sportello e messa la canna di una pistola dentro un foro, sparai ripetutamente sulla serratura.
I proiettoli volavano in tutti i lati della scatola, ma la serratura rimaneva intatta.
« Neanche il fuoco la riesce a distruggere; tuttalpiù, il calore brugia il contenuto. Ma di questo non si è potuto far niente. Comunque al momento del furto della valigetta, viene emesso un segnale alla polizia, che con i suoi mezzi riesce a rintracciare la provenienza del segnale. »
Ripresa la valigetta e messa sul tavolo dissi: « Ora puoi aprirti. » e facendo leva alla serratura, questa scattò e la valigetta si aprì e potei recuperare: i 2000 euro, l’orologio, la catenina e il mini computer tascabile.
Alla domanda quanto costava, risposi: « Duemila euro. »
2000 euro sono tanti, e non tutti potevano permetterseli; comunque vendetti due valigette e una valigia, dicendo loro di dire quelle parole che avevo detto, per farle memorizzare dal chip.
E poi mi sono svegliato.

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