Era arrivata l’estate e con l’estate il sole cocente.
L’ultima volta che aveva piovuto era la metà di Aprile e non tanto.
Con l’estate le riserve d’acqua venivano ridotte,
tanto che l’acqua della Compagnia veniva razionata, non si potevano consumare
più di venti litri al giorno.
Dato che i pozzi erano quasi tutti asciutti, non
si poteva irrigare neanche un orticello.
Noi avevamo un piccolo frutteto e un orticello e
vedere le piante seccare, ci lasciava sconvolti.
Un giorno mentre guardavo le piante di pomodori con le foglie secche dissi:
« Ci vorrebbe un pó di pioggia. »
Come finii di parlare, apparve nel cielo una
nuvoletta che mano mano si andò ingrandendo, poi la prima goccia, seguita da
una seconda e neanche un minuto dopo, arrivò un bell’acquazzone.
Stavo lì vicino al campo e non corsi al riparo
mentre pioveva, mi lasciai bagnare fino a quando mia moglie mi chiamò: « Vieni
dentro, non vedi, ti stai bagnando tutto. »
Quando vidi che il terreno era abbastanza zuppo dissi:
« Ora basta », e come d’incanto, smise di piovere e tornò il sole.
La sera alla televisione dissero che solo nel Ribatejo aveva piovuto,
mentre negli altri posti, neanche una goccia d’acqua e il bestiame moriva di
sete.
Raccontai a mia moglie quello che mi era successo,
lei disse che era stato un caso.
Tornò il sole e con il sole, il caldo.
Il terreno s’era asciugato e si cominciava a spaccare.
Volli ripetere quello che avevo fatto la settimana prima.
Andai a casa, presi l’ombrello, uscii e mi diressi verso l’orto.
Mia moglie vedendomi uscire con l’ombrello mi
disse: « Che ci fai con l’ombrello? »
Risposi: « Mi dovrò riparare dalla pioggia che potrebbe cadere. »
Lei pensando che il caldo mi avesse dato alla
testa, non disse niente e rimase a guardarmi.
Arrivato in mezzo ai pomodori dissi: « Ci vorrebbe un pò di pioggia. »
Come finii di parlare, apparve una nuvoletta che
mano mano si andò ingrandendo fino ad oscurare il sole.
Una goccia dopo l’altra e poi giù un bell’acquazzone.
Sempre con l’ombrello aperto mi diressi verso mia moglie dicendo: « Questo
ti sembra un caso? »
Lei non disse niente.
Dopo che ebbe piovuto per mezza ora (controllata con l’orologio), dissi: «
Ora basta così, » e finito di parlare smise di piovere.
Al Telegiornale della sera, il presentatore disse:
« Ancora una volta, nel Ribatejo
ha piovuto, la cosa è strana, sembra che nel
Ribatejo ci sia qualcuno che comanda il tempo ».
Da tutto il Portogallo tramite il Telegiornale ci furono richieste di
pioggia.
Parlando con mia moglie dissi: « Che dici, diamo
la pioggia gratis o ce la facciamo pagare? »
Lei che è stata sempre una donna pietosa disse: « No! Non fare come i
politici. »
Come fare per far piovere in tutto il Portogallo?
Ci provai con la mappa, ma niente, la pioggia non arrivò.
Le richieste continuavano ad arrivare, c’era chi
offriva soldi per avere la pioggia.
Non volendomi far pagare, prendemmo la macchina e
andammo in Estremadura vicino Torres Vedras, arrivati nei pressi, scesi dalla
macchina con l’ombrello, mi diressi verso una altura e aperto l’ombrello dissi:
« Ci vorrebbe un pò di pioggia », e come successe nel Ribatejo, anche
nell’Estremadura cominciò a piovere.
Poi andammo in Alentejo e vicino Èvora ci fermammo e anche lì feci piovere.
Ci recammo in Algarve e rovinando il turismo
balneare, feci piovere per i contadini.
Risalendo tornammo a casa.
Nel Telegiornale della sera, commentarono l’arrivo
della pioggia in Estremadura, Alentejo e Algarve, dissero che qualcuno aveva
visto un uomo con l’ombrello prima della pioggia.
Da Castello Branco telefonarono.
Chi parlava era il Presidente della Câmara Dottor
Consalvo per lui era stato un caso.
Era tempo, la pioggia era arrivata, perché doveva
venire, non per causa dell’uomo della pioggia.
Il giorno dopo andammo in Tras-os-montes, poi nel
Minho e nelle Beiras, tralasciando la Beira
Baixa.
Poi tornammo a casa e aspettammo di sentire le notizie del Telegiornale.
Al Telegiornale della sera, si parlò di nuovo
dell’uomo con l’ombrello e che dopo essere passato, cominciò a piovere: in
Tres-os-montes, nel Minho e nelle Beiras.
In tutto il Portogallo pioveva, meno nella Beira Baixa.
Due giorni dopo telefonò il Presidente della Câmara di Castelo Branco.
Aveva bisogno del mio intervento.
Partimmo di prima mattina e in tre ore eravamo a Castelo Branco.
Ci recammo alla Câmara Municipal e fummo ricevuti
dal Presidente Dottor Consalvo.
Non avendo creduto ai miei poteri, chiedemmo 4.000 Euro.
Lui disse che era disposto a darceli, bastava
solo, che davo una dimostrazione.
Nella Beira Baixa nella Serra di Muradal c’era un
incendio e i pompieri non riuscivano a domarlo.
Per prima cosa andammo in Hotel..., poi con una macchina dei pompieri mi
feci portare sul posto dell’incendio.
Una volta giunto, scesi dalla macchina e portando
con me l’ombrello, mi diressi verso un sentiero, avvolto dalle fiamme.
Cercarono di fermarmi, ma io ero già stato ingoiato dal mare di fuoco.
Le fiamme non mi toccavano, ardevano ai miei lati, ma non mi toccavano.
Il sentiero saliva e poco dopo ero in un punto sopraelevato.
Arrivato lì, aprii l’ombrello e dissi: « Ci vorrebbe un pó di pioggia. »
Come ad ubbidire al mio comando, apparve una
nuvoletta che si andò ingrandendo.
Poi, una goccia dopo l’altra, arrivò l’acquazzone
che durò una buona ora.
Quando vidi che l’incendio si era spento, dissi: «
Ora basta », e d’incanto, la pioggia cessò di cadere e tornò il sole.
Con la macchina dei pompieri mi feci riportare a Castelo Branco.
Il Presidente invece di pagarci, chiese la pioggia per tutto il territorio.
Dato che i miei poteri funzionavano solo
all’aperto, uscii dalla Câmara e una volta all’aperto, aprii l’ombrello e
dissi: « Ci vorrebbe un pó di pioggia », e come era già successo, cominciò a
piovere.
Tornai dal Presidente e chiesi il dovuto.
Lui si mise a ridere.
« Il dovuto? Io non ho promesso niente. »
« Bene! Vorrà dire che mi pagherete il doppio per
far smettere di piovere. »
Con quelle parole me ne tornai in albergo.
Mia moglie che mi aspettava con l’assegno, rimase
delusa; ed io per rinquorarla le dissi: « Tra non molto, il Presidente ci
pagherà il doppio.»
« E come è possibile, se non ha pagato 4.000 Euro? »
« Pagherà 8.000 Euro per far smettere di piovere. »
Andammo a cena in un buon ristorante.
Per strada erano tutti contenti per la pioggia e
molti mi stringevano la mano.
Il padrone del ristorante volle offrirci la cena,
ma rifiutai dicendo: « Ora siete contenti per la pioggia, tra non molto, non lo
sarete più. »
Lui volle sapere del perché; non glielo dissi.
L’indomani dopo colazione ripartimmo.
Ma prima di lasciare l’Hotel dissi alla padrona: «
Il Presidente della Câmara ci aveva promesso 4.000 Euro per la pioggia che ha
spento l’incendio. Non ha voluto pagare neanche la pioggia che ora bagna tutto
il territorio. Tra non molto, chi ha voluto la pioggia, non la vorrà più, sarà
colpa del Presidente se la pioggia non smetterà di cadere.
Risalimmo in macchina e tornammo a casa.
La sera vedemmo il Telegiornale che commentavano
l’arrivo della pioggia anche alla Beira Baixa.
La sera dopo al Telegiornale parlavano di allagamenti
a Castelo Branco ed a altre città.
Era già una settimana che pioveva nella Beira
Baixa e gli agricoltori si andavano a lamentare per le coltivazioni che si
andavano rovinando, incolpando, non solo “ l’uomo della pioggia” ma anche il
Presidente della Câmara chiedendone le dimissioni.
Dopo dieci giorni che era cominciata la pioggia
nella Beira Baixa, ci telefonarono dalla Câmara di Castelo Branco per andare a
ritirare l’assegno di 8.000 Euro.
Ci andammo; non fu il Presidente Dr. Consalvo, ma
il nuovo Presidente a darcelo dicendo che il Presidente di prima era stato
costretto a furor di folla a dimettersi per non essere linciato.
Con l’assegno nel portafoglio uscimmo dalla Câmara e una volta fuori dissi:
« Ora basta », e d’incanto smise di
piovere e tornò il sole.
La pioggia la continuammo a dare gratis, purché
non dubidassero del potere dell’Uomo della pioggia.
Poi mi sono svegliato.
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