terça-feira, 20 de agosto de 2013

Sogno n.34 L'indovino anno 2008


Una notte sognai di essere un indovino, indovinavo le domande che mi venivano poste, ma non sapevo niente di niente e quando a scuola mi chiedevano: « Mi parli di...», rispondevo: « Non só niente di lui, non ho mai avuto l’occasione di conoscerlo. »
Così ad ogni esame, venivo bocciato.
Alla fine per limite di età, mi promossero per la Licenza Elementare.
Cominciai a lavorare presto.
Non sapevo far niente, ma facevo quello che mi dicevano di fare.
Quando andai a fare il militare, passai più tempo in prigione che in libera uscita.
Un giorno mi capitò di giocare una schedina al totocalcio e feci due tredici.
Come li feci?
Non sapevo niente di calcio ma, avendo tre soluzioni, mi lasciai indovinare e dato che non potevo giocare una sola colonna, copiai la seconda come la prima.
Da quel giorno non lavorai più.
Avevo scoperto il modo di fare soldi senza lavorare.
Avevo scoperto però; che vincendo spesso e molto, potevo dare all’occhio e se prima non avevo amici, poi, ne avrei avuti troppi.
Decisi, di non vincere più grosse somme.
Non avendo niente da fare oltre che divertirmi, guardavo spesso la televisione, sopratutto quando c’erano concorsi.
Non avrei mai partecipato ad un concorso, perché non sapevo niente di quello che chiedevano ai concorrenti.
Fino a quando ne uscì uno in cui davano tre risposte.
Allora puntavo ad indovinare e da casa vincevo sempre.
Feci la domanda di ammissione e; non mi risposero.
Non mi scoraggiai, rifeci la domanda e la rimandai.
Rifacevo (sempre la stessa), fino a quando stufi di tanta insistenza mi chiamarono.
Alla domanda: Quale titolo di studio avevo, risposi: « La Quinta Elementare ». Mi cacciarono via.
Ma non me la presi.
Ricominciai a scrivere, a scrivere, anche ai giornali protestando, fino a quando pur di levarmi di torno, mi richiamarono.
Alla prima trasmissione mi misero insieme ai concorrenti che combattevano tutti contro uno e io rimasi fino alla fine, quando gli altri, più inteligenti di me erano stati sconfitti.
Il giorno dopo, usciì dall’anominato e nonostante il  mio umile titolo di studio, ne sapevo più di tanti altri.
Come era possibile?
Alle domande insistenti, rispondevo: « È un segreto e come segreto, non lo posso rivelare. »                                                                                              Passai ad essere campione e vinsi un sacco di soldi; la cui metà, la diedi in beneficienza.                                                                           
Passai di concorso a concorso, sempre quando c’erano tre o più risposte.
Conobbi una ragazza e poco dopo mi sposai.
M’inventai un lavoro: Agente di Borsa. 
Con quel lavoro e con i concorsi, non diedi preoccupazioni a mia moglie e ai figli che vennero dopo.
Leggevo molto, specie giornali in cui trattavano i movimenti di Azioni; per nascondere il fatto di sapere molte cose ai concorsi.
Una volta nella Borsa Valori, mi chiesero se ero laureato in Economia Finanziaria, risposi: « No! »
« Allora che ci fa qui alla Borsa? »
« Compro e vendo le mie Azioni e dò suggerimenti. »
« Se non è laureato in Borsa, come fa a sapere come vanno i mercati finanziari?»
« Non bisogna essere laureati per sapere che...è in calo e la...è in rialzo. »
« Ma chi te lo ha detto? È tutto il contrario. »
« Tu dici...vediamo un pó. Comprerò cinque milioni delle...a...l’una e venderò le...a...»
« Ma lei è matto, perderà un sacco di soldi. »
Non gli diedi retta e comprai le...e vendetti le...
La settimana dopo, le Azioni che avevo comprato, cominciarono a salire e quelle che avevo vendute, a scendere.
Mi ritrovai alla Borsa e incontrai il laureato in Economia Finanziaria.
« Allora che mi dicevi la settimana passata, avrei perso un sacco di soldi? »
« È stato un caso; comunque ti conviene rivenderle, torneranno a scendere. »
« Tu dici?, invece penso di comprarne altre che adesso costano ancora poco, tra tre mesi andranno alle stelle. »
Altri borsisti presenti, corsero a comprare le Azioni della...così facendo, il Mercato Finanziario della Borsa di...e così tutte le altre Borse, ci fù una corsa ad accaparrare le Azioni della... e la...cominciò a salire sempre di più.
Tre mesi dopo avevo guadagnato...e le vendetti per comprare quelle della...
Poco dopo, le Azioni della...cominciarono a scendere.
« Ma come hai fatto, chi te lo ha detto? »
« Non bisogna essere laureati per capire queste cose. »
Così non fui più disturbato quando andavo alla Borsa e per di più mi venivano chiesti consigli (che mi facevo pagare) su cosa vendere e cosa comprare.
Questo lavoro mi portava spesso fuori dal Stato e quando tornavo, portavo sempre regali e soldi alla famiglia.
Purtroppo, mi bruciai quando ad un concorso dissi di essere un indovino e per darne una prova dissi: « La risposta alla domanda, non la sò, posso solo indovinare. La risposta giusta è la numero tre. »
Ed era esatta.
Alla fine la fortuna mi abbandonò; non vinsi niente.
Con quella bravata, persi tutto, mia moglie e i miei figli.
Ma, fu solo un brutto sogno.


                                                                                                                

Sem comentários:

Enviar um comentário