terça-feira, 27 de agosto de 2013

Sogno n-48 Il Concorso anno 2009


Mi trovavo in Portogallo con il mio amico John (John non era però il suo vero nome), per affari e una sera seguii la trasmissione “ Vuoi essere milionario? ”
A parte il fatto che non si vincevano milioni, ma solo centomila euro, fui tentato  a  cercare  di  vincerli;  così  segnandomi  il numero  telefonico,
chiamai.
A chi mi rispose domandai se il concorso era riservato solo ai portoghesi o potevano partecipare anche gli stranieri.
Mi fu risposto che: il concorso era libero e tutti potevano partecipare.
Diedi il mio nome e il numero telefonico del telefonino (comprato nel momento, come sempre ogni volta che andavo in un paese straniero).
Mi dissero che mi avrebbero richiamato.
Dopo due giorni mi dimenticai del concorso.
Mi trovavo in Alentejo a Perna do Gião (un paese della Provincia di Beja) per quello di cui ero stato mandato in Portogallo e cioè: conoscere la vera ricetta del Bucho Recheado (stomaco di maiale ripieno).
In Alentejo parlavo alentejano e ero trattato come uno di loro.
Stavo cocludendo il mio affare, quando mi chiamarono da Lisbona.
Era per il concorso di cui avevo fatto richiesta.
Mi volevano fare una intervista.
Nello Studio televisivo della RPG, mi fecero varie domande per vedere se culturalmente ero all’altezza delle loro richeste.
Risposi correttamente alle loro domande e fui ammesso al concorso del giorno 20...la cui domanda era, se conoscevo l’altezza esatta del monte più alto del Portogallo.
Risposi: « Il monte più alto si trova in Serra da Estrela ed è Torre, alto 1993 metri e trenta centimetri. »
La sera del giorno 20 mi trovavo in trasmissione ed eravamo in due ad aver risposto 1993 metri.
Il conduttore della trasmissione, il signor Gianni Strano ci presentò al pubblico  e   quando fu la mia volta, disse: « Il signor Italo viene dall’Italia e lavora per lo Stato italiano; poi volle sapere dei 30 centimetri di differenza.
Risposi: « L’ultima volta che fui sulla cima del Torre, portavo nello zaino una pietra di 30 centimetri di spessore e non essendoci nessuno nei pressi, l’ho cementata nella punta più alta del monte. »
Lui e tutti gli altri si fecero delle grandi risate.
Avendo risposto bene, ero il primo a sfidare la sorte.
Per prima cosa, chiesi di rettificare il titolo “ Vuoi essere milionario? “, con “ Vuoi vincere centomila euro? “
Non mi seppe rispondere, alludendo che il tema non lo aveva scelto lui, poi in base ai dati che avevo dato durante l’intervista, mi chiese:
« Signor Italo potrebbe dirci se è un Mafioso? »
Risposi di no e lui: « Ne è certo? »
« Posso farle anch’io una domanda? »
« Se per chiedermi se sono Mafioso, lo dico subito, non lo sono. »
« Non è questa la mia domanda. »
« Allora quale è? »
« Signor Gianni, lei è Pedofilo? »
Lui tutto scandalizzato, rispose: « Nooo! »
Al che dissi come lui: « Ne è certo? »
Per salvarsi dall’imbarazzo in cui lo avevo messo, sominciò a farmi le domande.
« Per cinquanta euro mi sa dire....»
E così via.
Ad ogni risposta esatta, tornava a farmi domande sulla mia vita personale.
« Signor Italo, lei è impiegato dello Stato Italiano, ci può dire, cosa fa per lo Stato? »
« Faccio il Turista. »
« Il Turista, mi vuole prendere in giro? Il Turista non è un lavoro. »
« Invece si sbaglia. Ci sono Stati come la Cina, il Giappone, la Germania e tanti altri Stati che pagano le persone a fare il Turista. Fare il Turista non è facile, bisogna conoscere la lingua straniera eccetera, eccetera. »
« Perciò  lei  qui  in  Portogallo fa  il Turista  per  lavoro  e  cosa  vuole sapere lo Stato Italiano dal Portogallo? »
« Di solito non lo dico mai, comunque se lo volete sapere, è...conoscere la vera ricetta di un piatto alentejano che è il “ Bucho Recheado “ .
« E perché vuole sapere la ricetta? »
« A Roma hanno aperto un ristorante portoghese e alcuni turisti portoghesi chiesero il Bucho Recheado e quello che fu servito, non è piaciuto, così mi hanno mandato in Portogallo a scoprire il vero Bucho Recheado, scoprii che lo fanno in Alentejo, così imparai oltre al portoghese, il dialetto alentejano, a muovermi, a vivere, alla maniera alentejana. »
« Devo dirle Signor Italo, può tornare pure in Italia a mani vuote, perche, non conoscerà mai la vera ricetta. »
« Ne è certo? »
Lo misi in imbarazzo.
Continuammo con le domande del Concorso, ad ogni domanda in cui il nome era di una donna, rispondevo: « La conosco è una bella donna. Anche se la donna aveva già una certa età. »
Quando mi chiesero come si chiamava la strada dove fu ucciso un certo politico, risposi: « In Twid Square. »
« È sicuro? »
« Certo ero lì, posso dire pure l’ora in cui cominciarono gli spari. »
« Eravate lì, come? »
« Come Turista è ovvio. »
La risposta era esatta; ed eravamo arrivati alla settima domanda da cinquemila euro.
« Chi è il regista del film “ Una casa nella prateria “ »
Disse quattro registi.
Lo sapevo, ma volli fare un pó di scena.
« Questa domanda mi mette in imbarazzo, tra la risposta A o la D. »
« Se non è sicuro è meglio passare che sbagliare. Ha ancora dieci secondi. Nove, otto, sette. Sei. »
Blocchiai la risposta D.
Lui disse il nome dell’autore e poi mi domandò perché invece di passare, mi ero precipitato sulla lettera D.
« La lettera D, è il nome di una donna che conosco, spero mi porti bene, poi perché non è da me passare. Il mio motto è: Mi spezzo, ma non mi piego. »
« Lei è fortunato, la risposta è....certa. »
Tutti applaudirono.
« Se arriverà a centomila euro, cosa ne farà? »
« Niente, cinquantamila euro li offrirò alla donna il cui nome, comincia con la lettera D. »
Dalle tribune alcune donne si alzarono in piedi.
« A me, a me! »
« E le altre cinquantamila.»
« Le darò agli altri concorrenti, per non lasciarli a mani vuote. »
Andammo avanti con il concorso arrivando alla penùltima domanda.
Prima di farla volle sapere chi avevo portato con me.
Indicai un signore con una camicia fiorata e di carnagione scura.
« Si chiama John (il nome gliel’ho dato io, il suo è incomprensibile. »
Passarono il microfono al mio amico.
« Olà John, come va? »
John disse qualcosa che, nessuno capì.
« John parla solo Samoano, solo io lo riesco a capire. »
« Il signor Italo parla Samoano e come mai? »
« Veramente non è il Saomano puro. Come dissi all’inizio, lavoro come Turista e come turista serio, imparai il Samoano perché lo Stato italiano voleva qualcosa da loro e loro non volevano dare. »
« E cosa voleva? »
« È un segreto, non lo posso dire, a meno che lei mi rivela la ricetta del Bucho Recheado. »
Il signor Strano cambiò discorso.
« Come mai sá tante cose, quando risponde è sicuro di sé. »
« Sono appassionato di parole crociate e di solito quando apprendo una lingua straniera mi diletto a risolvere i quiz o parole crociate. »
« Qui leggo che lei è il Re dell’isola di Tokelau, come mai? »
« Non per mia volontà. Arrivai all’isola insieme ad altri turisti e mi comportai come loro. Mi ero allontanato dagli altri e quando tornai, non trovai la barca ad attendermi e gli abitanti dell’isola erano in agitazione. Ne chiesi spiegazione e una donna in stato di disperazione disse: « È in arrivo il Sunami, moriremo tutti. » e io domandai, perché non scappavano come avevano fatto quelli della barca, disse che quando il Sunami sarebbe arrivato sarebbero morti tutti come era già successo.
« E tu cosa hai fatto? »
« Ho affrontato il Sunami. »
« Hai affrontato il Sumani e come? »
« Mi portai nella spiaggia e guardai la gigantesta onda arrivare, quando fu a cinquanta metri, alzai le mani giunte e le aprii. »
Mostrai come avevo fatto.
« Come un miracolo, l’onda si divise superando l’isola. L’isola fu risparmiata ed io per aver comandato il Sunami, fui nominato Re. »  
« Veniamo alla domanda da 30 mila euro. Chi dipinse in quadro esposto al Prado ritraendo una donna nuda. »
Disse quattro pittori.
« Non sono sicuro tra Goya e Van Good, mi affiderò alla sorte, blocco la C. »
« Goya, perché scelse la lettera C? »
« Perché C è la terza lettera dell’alfabeto e tre sono le cose che piaciono a me. »
« Ci può dire quali? »
« Bacco, Tabacco e Venere. »
« Come sempre indovinò e ancora una volta la risposta è giusta. Siamo arrivati all’ultima domanda. Ebbe per capitale Susa. »
La conoscevo, avendo letto il libro di Valerio Massimo Manfredi
“ Alessandro il Grande “, comunque volli giocare all’indovinello.
« Non lo sò, punto sulla lettera B. »
« Iram, perché non Fenicia, Cappadocia o Assiria? »
« Ho scelto la lettera B, perché B è la lettera del mio cognome. »
Dopo tante giroversie, il signor Strano finì per dire: « Certissimo, lei è il nuovo milionario. »
Tutti applaudirono e ringraziato dagli altri concorrenti e salutato, diedi al signor Strano una perla nera.
« Queste perle si trovano nelle acque intorno all’isola di Tokelau. »
Consegnai anche una busta.
« Mandi l’assegno di cinquantamila euro a questa donna. »
Guardando il destinatario della busta, disse: « Ma questa è mia nonna
Deolinda. »
« Lo sò, mi ha parlato molto di lei. La ringrazi da parte mia della ricetta segreta. »
Mentre stava a bocca aperta, insieme con il mio amico John, me ne andai.
Prima di tornare alla mia isola, dovevo consegnare in Italia, la ricetta segreta.
Così finì il sogno.

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