quarta-feira, 17 de novembro de 2010

Sogno n.7 La casa nel campo

Mentre facevamo un giro con la macchina verso il Nord, di notte, fummo sorpresi
da un temporale.
Pioveva a dirotto, tanto che i tergicristalli non conseguivano a togliere l’acqua e la visibilità era molto ridotta.
Volevamo fermarci ma, dove ci trovevamo, pareva di stare il un fiume, tanta era l’ac-qua che correva.
Dovevamo trovare un luogo abitato e possibilmente in un altipiano.
Ad un tratto, sulla mia destra vidi una strada leggermente in salita.
Lasciammo la strada Nazionale e ci immettemmo sull’altra.
Andammo, andammo; fino a che la salita finì e dove ci trovevamo, vedemmo una casa.
Era una casa isolata; comunque era sembre una casa.
Ci avvicinammo alla porta d’ingresso e, lasciata mia moglie in macchina, andai a bus-sare alla porta.
Nessuno rispose.
Da sotto la porta si vedeva un chiarore; segno, che era abitata.
Voltai a bussare con più forza e..........la porta si aprì.
La porta si aprì, ma nessuno l’aprì.
Data l’acqua che veniva giù a catinelle, feci cenno a Maria di scendere dalla macchina ed entrare in casa.
Avremmo aspettato, al riparo l’arrivo dei padroni di casa.
Dentro casa c’era un bel camino acceso, dal quale emanava un bel calore, in mezzo
alla stanza, c’era una tavola apparecchiata (semplicemente) per due; perciò supponem-mo che nella casa vivevano due persone.
Nel mezzo della tavola c’era un pentolino da cui usciva un odorino stuzzichevole.
Facendo il maleducato, sollevai il coperchio vidi una zuppa di non sò cosa ma, che sembrava dirmi.........mangiami, mangiami.
Aspettammo ancora un pò l’arrivo dei padroni.
Non arrivò nessuno e decidemmo di mangiare un pó di zuppa.
Mangiammo con un pó di timore per la reazione dei padroni di casa.
Finito di mangiare, decidemmo di ripartire.
Aveva smesso di piovere e il cielo si era schiarito.
Lasciai 10 Euro sulla tavola e risalimmo in macchina.
Girai la chiave di accenzione ma, il motore faceva: vuu, vuu, vuu, ma non si metteva
in moto.
Prova che te riprova, finì che il motore si ingolfò.
E mó!
Faceva un pó freddo e non avevamo niente per coprirci.
L’unica cosa era tornare nella casa.
Rientrammo; la tavola era stata sparecchiata, c’era una tovaglia e nel mezzo...... i miei 10 Euro.
Quando eravamo risaliti in macchina erano tornati i padroni.
Ma dove erano?
Chiamammo, chiamammo; nessuno rispose.
Girammo per la casa, non trovammo nessuno.
Ma dove erano?
In quella casa c’erano due camere.
Aprendone una, vidi un letto matrimoniale; aprendo l'altra, vidi la stessa cosa.
Mbé! Se ne occupavamo una, non avremmo disturbato.
Ci mettemmo al letto e poco dopo ci addormentammo.
Il mattino seguente, c’era un bel sole (si intravedeva dalle persiane).
Ci alzammo, lavammo e ci dirigemmo verso la cucina.
In quella casa, c’era: la cucina, due camere e il bagno.
Nella tavola c’erano due tazze di latte e caffè con del pane appena tostato e una ciot-tola con della marmellata.
Era stata preparata per noi, ma da chi? Se non c’era nessuno.
Maria disse, chi i padroni dovevano essersi alzati prima di noi e dopo averci prepara-
to la colazione, erano andati a lavorare.
Mangiammo di gusto, finito, sparecchiammo, poi Maria lavò le tazze e prima di usci-
re, lasciai 20 Euro.
Usciti fuori……la macchina non c’era.
Eppure ci doveva essere; erro sicuro di averla lasciata d’avanti alla soglia della casa.
Dove era andata a finire?
Maria disse: « Sicuramente l’avrà spostata il padrone di casa e messa al riparo, sotto una tettoia ».
Facemmo il giro della casa, ma……………
Non c’era né tettoia, né la macchina.
Ce l’avevano rubata.
Tornati d’avanti alla casa, feci una scoperta.
Non c’era la strada.
Eppure ci doveva esserci.
Mi ricordavo, anche se era buio, di aver seguito una strada; anche se non era asfaltata, era sempre una strada.
E ora dov’era?
Si vedeva solo l’erba.
Erba a perdita d’occhio.
Ci incamminammo e allontanandoci di almeno 200 metri, pressappoco; tenendo di vi-sta la casa, facemmo un giro.
Non si vedeva altro che erba,…..erba a non finire.
Ma dove eravamo capitati?
Poi mi svegliai. 

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